mercoledì, ottobre 04, 2006

Se c'è la Long Tail, dov'è la testa?

Ho cominciato tracciare il percorso della mia rivoluzione professionale con Naked Conversations. Ora tocca a The Long Tail di Chris Anderson, direttore di Wired. Ne ha parlato Raffaele Mastrolonardo (Il Manifesto) e sono curioso di approfondire questo cambiamento nei modelli di business sopratutto nell'ottica della comunicazione integrata.

Spesso e volentiere faccio consulenza per agenzie di pubblicità. I creativi italiani sono molto gettonati ma, a volte, la casa madre è di proprietà inglese o americana e vogliono la traduzione. Al di là della creatività necessaria per fare una traduzione pubblicitaria, quello che mi colpisce è il modello, il template e lo standard per questo prodotto.

Sempre la stessa formula, spesso lo stesso dialogo ma con personaggi diversi.

Solo nel primo capitolo di The Long Tail, Anderson descrive di come il broadcast (TV/Radio) riesce a mandare un show ad un millione di persone, ma non riesce a fare il contrario, cioè portare un millioni di shows ad una persona. Il primo modello appartiene all'epoca del broadcast, il secondo all'epoca del broadband.

Avete mai notato come una pubblicità ha una durata lunghissima? Quanti anni sono che Fiona May interrompe la parte più importante del film in TV con i suoi Kinder? E che hanno iniziato ad alzare il volume ai livelli sicuramente quasi-illegali? Sono tutti segni che la pubblicità mediatica tradizionale è in seria difficoltà, con ROIs sempre più piccoli.

Internet ha dato visione ad un millioni di mercati che prima non avevano nè mezzi nè voce per farsi sentire, e le agenzie pubblicitari e i loro clienti dovranno farsi una ragione.

Il marketing dell'interruzione sta morendo, il futuro chiede permesso.

lunedì, ottobre 02, 2006

Quando SEO batte R&D

Oggi il premio "chi me lo fa fare?" va ai riparti R&D di quelle societa' che stanno promuovendo il contrattacco al fenomeno iPod.

Se fossero dei web-marketers, cioe' gente che sa catturare l'immaginazione del pubblico gia' del landing page, non si metterebbero d'accordo con dei produttori di soluzioni collegati/correlati per generare altri flussi di incasso?

Non so, tipo includere in bundle un CD con software per gestire i files musicali del utente che poi, se il cliente e' soddisfatto e decide di comprare la versione "full", genera incassi per il venditore in qualita' di affiliate per il prodotto correlato??

Non so se lo fanno tutti, o se non lo fa nessuno, ma se vogliono contrastare il mito iPod/iTunes, non è il caso che chi conta in R&D faccia i conti con il SEO?