giovedì, ottobre 12, 2006

Un emergente dilemma

Vorrei segnalare un emergente dibattito.

Molti di vuoi avranno sentito nominare Shel Israel, autore di uno dei più interessante libri sui blog.

il fenomeno del Masked Blogger continua a crescere, e sono coinvolto personalmente. Non è perché ho qualcosa da dire, ma qualcosa di difendere.

Shel Israel ha convertito l'evento in un "case study". Fa bene perchè l'argomento è davvero interessante: "la mia azienda dovrebbe permettere blog oppure no?", e sono coinvolti Apple (indirettamente), Acer (indirettamente) e Dell (direttamente).

Il fatto che quest'ultimo abbia una presenza "ufficiale" però, gli dona una certa sovranità sul argomento ed è qui che non sono d'accordo. E' giusto che chi si astiene non ha voce ma, come ho notato nel mio post, solo perché fino a due giorni fa Intel non aveva un blog non significa che abbiano "credibilità" da appena 48 ore".

Non credo un blogger così influente come Shel Israel debba dar spazio gratuito ad aziende come Dell per difendere e/o promuovere il proprio modello di business all'interno di un dibattito pubblico sull'argomento di permettere o meno i blog.

Vedremo presto se gli altri blogger siano d'accordo.

mercoledì, ottobre 11, 2006

Un'opportunità mascherata

Sono stato un po' silenzioso perché ieri è capitato un episodio interessante.

Viene segnalato un blog scritto da una persona che dichiara di lavorare per Apple. Scrive sotto il pseudonomino Masked Blogger (Blogger Mascherato) perché, spiega lui, rischia il posto di lavoro (attualmente Apple ha una politica no-blog).

Solo questi due elementi bastano per creare uno spettacolo.

Lui scrive che vuole cambiare l'atteggiamento della Apple dall'interno e dopo 4 post, arriva Richard Binhammer, Direttore Comunicazione Aziendale della Dell con un post che poco si distanziava dai classici comunicati stampa.

Ho partecipato al dialogo anch'io, ma solo a difesa del rispetto per quelle aziende che, per motivi ben diversi, non hanno ancora iniziato a partecipare alla communità dei blogger.

Credo fortemente nel equilibrio delle cose. Non mi piace mai quando una forza abbia un vantaggio talmente grosso di non permettere a nessun'altro di farsi sentire.

Tuttavia, spetta agli altri di parlare più forte se l'equilibrio che godono lo vogliono mantenere.

lunedì, ottobre 09, 2006

50:1

Date un'occhiata a questo post di Seth Godin. Devi forse conoscere il suo spirito prima di capire il messaggio ma mi piace la frontezza. Sei nei 50 oppure nei 1?

Common Sense...

Stamattina ho ricevuto il mio primo feedback. Nulla di straordinario, forse, ma significava molto per me.

Avevo scritto delle mie preoccupazioni per il futuro del blogosphere ora che aziende come B5Media iniziano a popolare la rete. Paragonando i blogger ai sudditi descritto in Common Sense di Thomas Paine, ho commesso l'errore di considerare i blogger è il loro spirito come una massa di idealisti spinti dalla passione e privo di una "coscienza corporate".

Per fortuna il blogosphere non è un paradiso degli stolti e Shel Israel mi ha risposto, spiegandomi non solo che la mia interpretazione fosse sbagliato ma che fosse fondato sui principi erronei. Thomas Paine non scriveva il suo famoso libro per passione, ma pretendeva diritti d'autore da ogni stampatore che ne faceva copie.

In effetti, non c'è alcun male se un media commpany come B5Media inizi a promuovere communità di blogger, pagando chi contribuisce come qualsiasi giornalista attuale. La mia speranza è solo che lo spirito è il pensiero libero della communità dei blogger non venga in qualche modo "indirizzato" da interessi commercialmente e politicamente più potente.