lunedì, gennaio 08, 2007

Lenti o veloci?

Marco ha scritto un pezzo stupendo riguarda l'opinione del main stream media in italia nei confronti del Web 2.0, dopo che Lele Dainesi ha giustamente attaccato il livello di pertinenza di una trasmissione del TG1.

Marco non ti buttare giù. La qualità dei blog in italia è stata confermata anche da Shel Israel che è venuto a Roma per cercare contenuto per il suo nuovo libro "Global Neighbourhoods".

Ma detto ciò, era ora che qualcuno notasse la differenza culturale tra il mondo "lento" e il mondo "veloce". In italia (l'argomento è qui ma ne sono sicuro che vale in altri paesi) c'è una specie di dumbing down (inteso come un livello dell'informazione/educazione talmente basso che rende la gente più stupida - una specie di lavaggio di cervello) dei "telespettatori " attraverso l'attuale palensesto - cosa di cui non ho ancora visto traccia nel mondo "veloce". Anzi.

Acer, Ferrari e Marketing nei blog aziendali

Beh è passato quasi un mese quindi forse è arrivato il momento di riattivare la tastiera...

Ultimamente sono stato travolto da un paio di argomenti.

Il primo, tutto il furore intorno all'ultimo flop/successo di Edelman.

Pare che la rabbia e gelosia di alcuni
blogger (sia quei 90 blogger che hanno ricevuto il notebook Acer, sia il resto del mondo) hanno trasformato questa campagna in un flame di proporzioni bibbliche!

La questione di etica è solo una parte di questi sentimenti che quasi ostentano santimonia. Quello che mi preoccupa è il fatto che ha
trascinato Acer nel bel mezzo di questo casino.

Io lavoro per le pubbliche relazioni di Acer e so per certo che non ha collaborato direttamente a questa campagna. Come succede da sempre, un venditore di un nuovo prodotto (in questo caso MS) ha scelto in libertà una macchina per fare vedere al meglio il suo prodotto, ordinando e pagando per "x" numero di pezzi. Dopodiché il venditore (MS) è libero di far quello che gli pare per raggiungere i suoi obbiettivi (mandarli ai giornalisti, ragalarli, bruciarli davanti al parliamento ecc...).

Senza la macchina MS non avrebbe potuto fare vedere nulla. La macchina scelta (in questo caso Acer Ferrari) era solo ed esclusivamente un mezzo come qualsiasi altro per far conoscere un'altro prodotto.

E' come se qualcuno regalasse un iPod 80GB con una canzone per promuovere una band emergente. E' colpa della Apple?

La seconda è molto più di un flame. E' un precedente.

Si tratta del comportamento che ci si aspetta dalle aziende che hanno un blog. Tra HP a Dell, è iniziata una certa gara per vedere chi è più “umana”, meno “corporate” insomma.

Trattandosi di aziende di una certa dimensione, sono in tanti a saltare sul treno, compreso MWW Group (PR di Amazon.com tra molti altri), che sostengono che nel blog di un'azienda ci deve essere assoluta libertà di espressione.

Io non sono d'accordo e ho scritto il perché sul loro
blog, risposta che ad oggi non è stata pubblicata. Le mie intenzioni non sono di aggravare la posizione dei blogger là fuori, bensì proteggere un equilibrio di dialogo che si è formato negli anni.

Mentre un blogger agisce da solo, il blog di un'azienda deve rappresentare tutta la loro storia, i loro valori, la loro visione e difetti. Se no che blog è? Deve avere lo stesso tono di voce che il pubblico si aspetta da quella azienda e deve essere coerente con tutta la communicazione passata e futura che l'azienda trasmetterà.

E come si fa senza linee guide, parametri e, perché no limiti? Persino su uno dei blog della Lenovo parlano del fatto che tutti i clienti vanno trattati con lo stesso rispetto e con gli stessi diritti. Se i blogger pretendono di più arriva un punto in cui bisogna accettare che
perdere il cliente sia la cosa migliore!

E poi come si fa a dire che il Marketing non deve entrare nel argomento quando, parlo di HP, sei "Vice President of Global Marketing Strategy & Excellence for HP" e il tuo blog si chiama "
Marketing Excellence"?? Per di più, c'è una piccola clausola in fondo alla pagina che dissocia l'azienda dalle opinione dello scrittore.

Troppo facile così.

Non so che cosa ne pensate, ma dal momento che un blogger non esprime il vero valore dell'azienda per la quale scrive, per me quell'azienda non ha un blog.