mercoledì, novembre 08, 2006

Fatto l'uno per l'altro

Mi viene da chiedere quando il ruolo di un mezzo mobile e dinamico come un blog deve cedere il proprio posto privilegiato ad uno strumento stabile e più tradizionale.

Certo, un blog porta un messaggio fresco, e sempre aggiornato. Ma se quel "aggiornamento" avviene in più giorni, o addiritura mesi, il blog viaggia troppo veloce e il pubblico meno "technorato" non fa in tempo a leggere il messaggio.

Si sa che i blog sono indicizzati dai spider più frequentemente dei siti statici e quindi sono più "visibile" agli occhi dei motori di ricerca.

Ne segue che strutturare un sito con blog di supporto aiuta a mantenere alto il posizionamento all'interno dei motori in modo del tutto "naturale", mantenendo un dialogo a sostegno dei concetti duratri delle aziende senza incorrere la collera di Google.

Da quando esiste questo blog, ho un'altro dedicato alle facende di un mio cliente. Ho scoperto che, finché trattino di argomenti momentari, superficiali, il blog mi permette di esprimere con chiarezza il concetto.

Ma il momento che devo far riferimento ai valori della socetà, spiegarli, elaborarli, il blog non basta.

Dal momento che, secondo John Naisbitt, tutto non cambia mai, mi rendo conto che, proprio perché communica in questo modo accelerato, un blog aziendale ha bisogno di un sito tradizionale per aggiungere valore alle parole già esistente.

Diversamenti, sono solo parole di passaggio.

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