lunedì, aprile 02, 2007

Gli alti e bassi delle parole

La vita di un copywriter ha i suoi momenti. Alti e bassi. Questo momento e' un concentrato di entrambi.

Da un lato c'e' la felicita' di aver compiuto un'azione pieno di soddisfazioni personali. Io e mia moglie abbiamo finalmente dato luce al nostro progetto genitori in fuga, puntando sulle esperienze di chi ci trova in rete per far crescere una communita' di genitori con qualcosa di profondo da raccontare.

Da l'altro, sono ancora sotto shock per la violenza che a volte puo' nascondersi dietro le parole. L'autrice di uno dei miei blog preferiti, Kathy Sierra, ha ricevuto una minaccia di morte e ha smesso di scrivere.Si potrebbe chiudere un occhio dicendo che e' solo un caso isolato, insignificante e esagerato ma trovo oggigiorno che le parole di odio vibrano ancora piu' intensamente delle parole d'amore, lasciando un sapore ripugnante quanto letale per chi le riceve.

Sento una profonda empatia per la situazione di Kathy, anche se non l'ho mai incontrata. Come professionista, come genitore e sopratutto come essere umano vorrei poter cancellare la macchia terribile lasciato da quelle minaccie e credere che, nel profondo, le persone abbiano ancora un briciolo di amore rimasto nel proprio cuore.

Un amore capace di regalarsi momenti e sensazioni che rimarranno impresse nel loro cuore tutta la vita.

4 commenti:

AAA Copywriter ha detto...

Scusa Michael. Io non risco proprio a provare amore per certi personaggi che vorrebbero privare gli altri della libertà di espressione. Io mi rifaccio ancora alla vecchia (ha oltre 200 anni) di Voltaire: "Monsieur, je ne suis pas d'accor avec ce que dvous dites, mais je donnerais ma vie pour que vous puissiez contiunuer a le dire..."

Alex

AAA Copywriter ha detto...

Hem... il termine mancante era "frase", ben inteso. Scusa!

Michael Walsh ha detto...

Sono d'accordo con te Alex, tant'e' che ho dedicato parte del mio blog in inglese,
Lingolook
alla campagna per difendere la Net Neutrality.

Il mio post non era intesa come richiesta d'aiuto dalle autorita' per controllare la sempre piu' violente erosione dei valori civile, ma una dichiarazione del mio sostegno ad una madre che ha ricevuto minacce di morte.

Intendiamoci, siti come
Meankids
oppure
Rageboy
danno spazio al libero sfogo di abusi personali (entrambi tra l'altro proprieta' di Chris Locke, co-autore di The Cluetrain Manifesto) e sostengo come te il loro raison d'être.

Ma nel "caso" di Kathy, sono andati oltre. Hanno pubblicato i suoi dati personali (codice fiscale, indirizzo personale, ecc, invitando le persone di commettere un reato "da lei"), e hanno messo su foto di lei truccati in Photoshop dove e' ridotto come oggetto privo di dignita' e hanno minacciato di sgozzarla e fare cose che non riesco a scrivere al suo corpo.

Kathy ha smesso di scrivere. Teme pubblicamente per sua figla. Il sito e le persone dietro quei messaggi sono stati denunciati e, purche' sia Kathy e Chris sono "personaggi" della rete sono finiti sulla CNN. Nel frattempo, Meankids e' stato chiuso da Chris.

Ora, ripeto, non sono contrario alla liberta' d'espressione. Ma un po' di empatia me lo puoi concedere?

Prima di finire, vorrei prescisare che prima della loro comparsa in TV, entrambi protagonisti, Kathy e Chris, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta
qui
in modo di portare l'argomento che tu hai giustamente difendere al livello di "discussione civile". Cosa che sostengo con tutto il mio cuore.

AAA Copywriter ha detto...

Chi è l'autore della frase "La mia libertà finisce dove inizia quella degli altri"?

Alex